Alì Babà e i quaranta ladroni

Pubblicato il da orizzonti.over-blog.it

Oramai si tratta di un caso umano conclamato. "Il Fatto Quotidiano" sta pubblicando, in questi giorni, un'interessante racconto a puntate, si direbbe. Si tratta, invece, di squallida realtà. Una realtà che ha per protagonista il Ministro alla (S)Cultura, Bondi, e la corte dei miracoli di B., ma anche la corte dei miracoli di Bondi, composta dalla sua attuale compagna, dall'ex marito di quest'ultima, dal figlio di primo letto sempre di quest'ultima. Tutti "casi umani disperati", a detta di Bondi, che egli, manco fosse la Caritas, si è sentito in dovere di aiutare con prebende degne di tutto rispetto. Mica una tantum.
Ma il caso che ha rischiato, a detta de "Il Fatto Quotidiano", di creare un vero e proprio incidente diplomatico è quello che ha visto protagonista, oltre a Bondi, anche una certa Dragomira, detta Michelle, Bonev, amica di B. ma anche del primo ministro bulgaro. La signora, che riuscì ad intrufolarsi nel dopofestival di Sanremo del 2003, voleva partecipare al Festival del cinema di Venezia non come una comune spettatrice ma come, addirittura, vincitrice. Diceva che B. glielo aveva promesso e che le promesse vanno mantenute. Come la promessa di quel famoso Sanremo del 2003, che aveva lasciato esterrefatto il Pippo nazionale.
Così, per accontentare il suo nume tutelare, B., Bondi si è messo all'opera: ha fabbricato un premio fasullo con tanto di lettera dell'Unione Europea altrettanto fasulla ed ha architettato - mente diabolica - di "consumare" il misfatto in una sala piuttosto appartata, con tanto di pubblico coartato alla bisogna e Carfagna e Galan che rappresentavano il governo italiano (!).
Ci pensano - vergogna! - i bulgari ad insegnarci un pò di dignità: i cittadini di quella nazione non sono certo stati felici di sapere che Dragomira Bonev ed il suo faraonico seguito siano stati a Venezia a spese dei cittadini bulgari. Un soggiorno lussuoso, si dice. Opposizione e giornali d'inchiesta bulgari, mentre qui da noi si cercava di occultare tutta l'operazione San Gennaro, hanno chiesto in parlamento al Ministro della Cultura bulgaro di rendere conto di quello spreco e di quella pagliacciata consumata a Venezia.
Si è scoperto, così, che Bondi aveva inviato, in data 25 agosto, un invito al suo omologo bulgaro a presenziare alla premiazione del film prodotto, interpretato e diretto dalla Dragomira. Pertanto le ingenti spese per "mantenere" per 72 ore la "signora" Dragomira ed i suoi 30 "ladroni" a Venezia sono state tutte a carico del governo italiano. Ed intanto le mura di tutte le Pompei d'Italia continuano a crollare.

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