La caduta del "faraone"

Pubblicato il da orizzonti.over-blog.it

Chissà chi, a questo punto, sta realmente cavalcando la rivolta egiziana. Mi è venuto qualche dubbio, per la verità. Mi è venuto il dubbio che qualcuno stia muovendo le fila della rivolta e stia strumentalizzando il malcontento popolare.
La situazione è sempre incandescente e precaria. Il vice presidente egiziano Omar Suleiman ha tentato, oggi, una sorta di mediazione con l'opposizione: ha proposto elezioni presidenziali ad agosto, ha promesso che il governo (quale?) indagherà sugli scontri e si è appellato ai giovani, affinchè abbiano fiducia nelle promesse di Mubarak. Il sangue, però, continua a scorrere nelle vie de Il Cairo. Alcuni cecchini hanno ucciso una persona e ne hanno ferite altre due. Uno straniero, di cui si ignora nazionalità e professione, è stato picchiato a morte in piazza Tahrir. I giornalisti in generale si dicono piuttosto incerti sulla loro sorte, visti gli attacchi di cui sono fatti, sempre più spesso, oggetto. Molti sostenitori di Mubarak, infatti, hanno fatto recentemente irruzione in un hotel de Il Cairo alla caccia di operatori di media.
Tra gli operatori di diritti umani che risultano dispersi, vi è Daniel Williams, marito di Lucia Annunziata ed inviato di Human Rights Watch. Non si sa chi l'abbia prelevato e dove sia detenuto. Anche l'Onu lascia il paese per trasferirsi a Cipro finchè la situazione non sia tornata normale.
Chi sono questi "sostenitori di Mubarak apparsi ultimamente sulla scena dellepiazze cairote? Chi li paga? Perchè sono scesi in campo ora e non dall'inizio della rivolta? Cosa li ha convinti? Una fonte dell'agenzia di stampa LaPresse parla di 40-100 dollari pagati ai picchiatori, a seconda della zona. Davide Frattini, inviato de "Il Corriere della Sera" ha dichiarato che fra i manifestanti vi sono degli individui vestiti di giubotti di pelle nera ed occhiali da sole che sembrano muoversi con estrema disinvoltura tra coloro che scendono in piazza per protestare. Costoro sono agenti in borghese che dirigono la folla.
Qualcuno, al solito, sta cercando di guidare la rivolta verso una meta precisa. Che possa essere l'affidamento del governo a forze vicino ai militari oppure ad un governo di ispirazione islamica, non è ancora ben chiaro. Ma sembra proprio che la rivolta, sorta spontaneamente, si stia trasformando in un'occasione più unica che rara per alcune frange estremiste. Resta da vedere che tipo di estremismo "vestiranno" le frange vincenti. Passati i primi giorni di confusione, c'è sempre qualcuno che cerca di orientare il malcontento popolare in un senso piuttosto che in un altro. La chiamano "cavalcare l'onda". Speriamo non sia uno tsunami...

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