L'aiola che ci fa tanto feroci

Pubblicato il da orizzonti.over-blog.it

Fotogramma del pestaggio di un manifestante da parte di poliziottiGli incidenti di martedì scorso non sono stati cosi privi di macchia per le forze dell'ordine. Del resto, da che si è parlato di manifestazioni di piazza, sin dagli anni del '68 e del '77, è nota la presenza di infiltrati con il precipuo compito di provocare. Com'è nota, anche, la presenza di una buona dose di violenza da una parte e dall'altra delle "barricate".
Il quotidiano "La Repubblica" ha pubblicato, nell'immediato degli scontri, un video in cui si vedono alcuni poliziotti pestano un manifestante con estrema ed ingiustificata violenza. Il video è stato ripreso dall'emittente televisiva "Romauno" e da "Repubblica Tv". Ora il questore di Roma, Francesco Tagliente, ha disposto un'indagine interna per accertare chi siano gli autori del gesto e per adottare i successivi provvedimenti.
Molti cittadini hanno denunciato, tra l'altro, proprio in seguito alla manifestazione del 14 dicembre scorso, episodi di violenza gratuiti e non giustificabili (così scrive "La Repubblica") da parte degli appartenenti alle forze dell'ordine. Ma il filmato mostra un atteggiamento che va oltre qualche spinta e qualche manganellata.
L'episodio al centro delle verifiche, si è svolto a piazzale Flaminio. Appare un manifestante a terra circondato da almeno dieci poliziotti, una squadra del reparto celere. Il ragazzo a terra viene colpito da calci e da manganellate, anche alla testa. Un poliziotto gli cammina sul petto e gli dà un calcio al volto. L'ultimo colpo, un calcio, è dato alle reni scoperte del ragazzo.
I metodi della polizia sono, a volte, piuttosto primitivi. Molti di coloro che militano nelle forze dell'ordine dovrebbero essere sottoposti a visite psichiatriche per il bene loro e di coloro che hanno la (s)ventura di incontrarli, in un giorno di manifestazione, per le strade di qualche città.
Ma le violenze, ovviamente (anche se non dovrebbe essere così), ci sono state anche dall'altra parte, dalla parte dei manifestanti. Intanto i 23 fermati per gli scontri del 14 dicembre hanno potuto tornare a casa, tranne un ragazzo, per il quale è stata disposta la convalida degli arresti. Si tratta del figlio di Vincenzo Miliucci, leader dell'Autonomia Operaia romana degli anni '70. Per lui arresti domiciliari con l'accusa di resistenza aggravata, danneggiamento e lesioni aggravate.
A difendere il ragazzo, di fronte al collegio giudicante, la madre avvocato Simonetta Crisci che ha sostenuto che suo figlio è un "ragazzo tranquillo, lo chiamano "l'inglese" per i suoi modi. Lo accusano di aver imbrattato con dello spray una filiale di una banca e dicono di averlo fermato con tre grosse pietre addosso. Mario, ovviamente, ha negato di avere sassi con sé...".
Comparirà, invece, davanti al gip del tribunale dei minorenni, per la conferma del fermo, Sirio M., il minorenne ripreso in alcuni video mentre impugna un manganello e delle manette. Anche lui è figlio di un esponente di Autonomia Operaria ed è accusato di rapina per aver sottratto gli oggetti di cui è stato trovato in possesso ad un finanziere.
Cose sulle quali meditare. Chi ha interesse al ritorno degli "anni di piombo"?

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