I quaranta ladroni

Pubblicato il da orizzonti.over-blog.it

Mentre noi, poveri disgraziati, arranchiamo combattendo ogni giorno la nostra battaglia contro la crisi, la mancanza di lavoro e di soldi, una povertà che sta investendo sempre più strati sociali, c'è chi i suoi soldoni (e tanti) li mette al sicuro dalla falce del fisco. All'estero. Nomi più o meno sospettabili saltati fuori da una lista, la cosiddetta Lista Falciani, di correntisti svizzeri trafugata nel 2007. Al momento sono 5.595 cittadini italiani e 133 società del Bel Paese ad essere inserite nella famigerata lista perchè titolari, al 31 dicembre 2006, di depositi occultati al fisco per 5 miliardi e mezzo di euro.
Settecento, dei 5.595 nomi, hanno domicilio fiscale nel Lazio e sono stati formalmente indagati dalla Procura della Repubblica di Roma per reati fiscali. Una "sporca dozzina", metaforicamente parlando. Perchè son più di una dozzina di individui che hanno a che fare - manco a dirlo - con il mondo del cinema, della moda, della media e alta borghesia, della nobiltà.
Il quotidiano "La Repubblica" cita Cesare Pambianchi, commercialista e proprietario delle "famose" palestre "Dabliu", presidente della Confcommercio di Roma e del Lazio e fedelissimo ed importantissimo sostenitore del sindaco di Roma Alemanno. Pambianchi, pare, è già stato indagato a settembre 2010 per "sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte".
Tra i nobili della lista si contano la principessa Fabrizia Aragona Pignatelli e Francesco D'Ovidio Lefebvre, professore universitario; Camilla Crociani, moglie di Carlo di Borbone e figlia di Camillo Crociani, uomo d'affari coinvolto nello scandalo Loockeed, morto in esilio in Messico nel 1980, già presidente ed ad di Finmeccanica, già proprietario della Vitrociset (società di manutenzione delle strutture radar aeroportuali).
Per la moda "sfila" Valentino Garavani, già conosciuto per problemi con il fisco nel 2009; lo segue Renato Balestra, proprietario dell'omonimo atelier di alta moda e Sandro Ferrone; a loro si aggiunge Giuseppe Lancetti, sarto pittore scomparso nel 2007, e la sorella Edda.
Anche la "nobiltà" orafa dei Bulgari è ben rappresentata nella lista.
Il mondo dello spettacolo è quello che attira maggiori attenzioni, da parte del pubblico, perchè i suoi volti ed i suoi nomi sono certamente più conosciuti di quelli di diafani nobili o di vaporosi modivendoli. Correntista svizzero è stato Sergio Leone, morto nel 1989; lo sono state Stefania Sandrelli e sua figlia Amanda. Cliente delle banche ginevrine è Elisabetta Gregoraci, moglie di un altro volto conosciuto dal fisco, Flavio Briatore.
C'è da dire che molti sono i prestanome, nella lista. Gente dietro la quale si nascondono gli effettivi proprietari dei diversi conti stratosferici. Per esempio la signora Antonia Cesareo - riporta "Il Corriere della Sera" - di 66 anni, è titolare di un conto corrente di 831.908 dollari.
C'è anche un ambasciatore, nell'allegra combriccola. Si tratta di Giuseppe Maria Borga che, intervistato da "Il Corriere della Sera", ha affermato di aver avuto, sì, un conto in Svizzera, ma di averlo poi riportato in Italia grazie allo scudo fiscale.
L'anno magico per i paradisi fiscali è il 2005, quando entra in vigore una nuova normativa europea, la Esd, che prevede una tassazione progressiva sugli interessi dei depositi dei cittadini della Comunità in altri paesi ed anche uno scambio di informazioni tra gli stati. Anche la Svizzera aderisce a quell'accordo. Gli evasori, allora, vengono consigliati di dar vita a società off-shore in paradisi fiscali dove occultare i fondi. La meta che va per la maggiore è Panama.
Ed a noi non ci resta che piangere...

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