Faccia di tolla

Pubblicato il da orizzonti.over-blog.it

nullDunque, Marcello Dell'Utri sarebbe stato il mediatore tra Cosa Nostra e B., lo ha stabilito la Corte d'Appello di Palermo nelle motivazioni oggi depositate della sentenza con la quale proprio dell'Utri è stato condannato a sette anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa.
La Corte ha anche stabilito che Mangano, lungi dall'essere l'innocuo stalliere del signorotto di Arcore, altro non era che una sorta di guardia del corpo di B.. In questo hanno creduto al collaboratore Francesco Di Carlo che - scrive oggi l'ANSA - ha ricostruito il sistema che sottendeva ai rapporti tra Dell'Utri e Cosa Nostra. Di Carlo ha, in particolare, parlato di una riunione svoltasi, nel 1975, a Milano negli uffici di B. alla quale parteciparono anche alcuni boss, tra cui Stefano Bontade. B. avrebbe pagato ingenti somme di denaro in cambio della protezione sua e di tutta la sua famiglia.
Il triste sodalizio tra boss e B. sarebbe durato per circa vent'anni ed avrebbe permesso alla Mafia di mungere ingenti somme di denaro, oltre che di penetrare nel tessuto imprenditoriale di cui B. era, a suo modo, rappresentante. B. cominciò a pagare il "pizzo per le antenne" in Sicilia ai fratelli Ignazio e Giovambattista Pullarà.
Ovviamente Tg1 e Tg5 non danno notizia dell'importante motivazione alla sentenza di condanna, salvo appena 10 minuti dopo l'inizio del telegiornale. Chissà se stavolta si riuscirà, viste anche le difficoltà in cui naviga il Tg1 ed il suo direttore Minzolini, a far scontare le responsabilità di un disastro televisivo annunciato a chi quel disastro l'ha provocato.
Dimenticavo: ovviamente Dell'Utri dice di essere innocente. Si, innocente, come Jack lo Squartatore.

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