Discesa agli inferi

Pubblicato il da orizzonti.over-blog.it

venerdì 17 dicembre 2010, neve sull'A1A dicembre c'è freddo e neve. Lapalissiano. L'uovo di Colombo. Eppure... eppure qualcuno non lo sa e quando viene "tanato" dice - ovviamente, come è italico costume - che la colpa non è sua, ma di qualcun altro. Stavolta, se molti automobilisti sono rimasti bloccati sulla A1 per più di 15 ore, la colpa non è della protezione civile new style (cioè senza Bertoladro, come lo chiama Travaglio) ma è degli stessi automobilisti che se la sono andata a cercare. Parole di Franco Gabrielli, nuovo responsabile, ex capo del Sisde (i servizi segreti civili).
I prodromi di quel che è il nuovo responsabile della protezione (in)civile, si sono visti a L'Aquila, dove è stato in missione ben 18 mesi, scrive "Il Fatto Quotidiano". In questi diciotto mesi è riuscito a farsi odiare praticamente da tutti, impedendo le riunioni spontanee e le contestazioni popolari, facendo sequestrare dalla Digos le carriole di cui si erano armati gli aquilani per ripulire dalle macerie la loro città, visto che altri non lo facevano, sebbene l'avessero promesso.
Il giornalista Piero Messina, che segue da anni la protezione (in)civile, ha dichiarato: "La cosa davvero tragica è un'altra. Non dobbiamo scordare che il potere dell'ente è pressocchè assoluto, vista la legge istitutiva e le più recenti attribuzioni dell'epoca di Bertolaso. Il capo della Protezione Civile, con apposita ordinanza, può dare ordini diretti perfino alle forze armate ed esigere l'intervento tempestivo dei militari là dove lo ritenga necessario". Sarebbe a dire che se Gabrielli avesse valutato difficile la situazione verificatasi nel tratto toscano della A1, precisamente quello Incisa-Valdarno, "avrebbe potuto fare ben altro che emettere il solito bollettino di allerta con relativa circolare", scrive "Il Fatto Quotidiano".
Un pò di numeri? Bene: 38 chilometri la coda sul tratto dell'A1 toscano; 24 ore il blocco dei Tir sulle strade; 400 persone in attesa di partire all'aeroporto di Pisa. Un autotrasportatore ha affermato che quando si è messo in moto (4.30 di venerdì scorso), i messaggi alla radio erano tranquillizzanti. Ha imboccato lo svincolo per Scandicci, dal momento che sul pannello c'era solo l'indicazione di "code a tratti". Aveva le catene e si sentiva tranquillo. Male.
Ora l'Ispettorato di Vigilanza sulle Concessioni Autostradali dell'Anas ha aperto una verifica ispettiva "atta a verificare l'operato delle società concessionarie nella gestione delle emergenze e individuare le eventuali responsabilità da parte delle società stesse circa il mancato rispetto della normativa".
E non è andata meglio a chi ha preso il treno. Il servizio sull'asse tirrenico si è bloccato fin dalla mattina del 17 dicembre, perchè gli scambi non sono dotati di riscaldamento e non hanno funzionato. Una vera odissea. Senza Calipso e senza Circe, però, solo con le Sirene delle pubblicità fin troppo finte.

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